La Consulenza Organizzativa
La consulenza si applica a tre differenti livelli: strategica, di direzione ed organizzativa. Ciascuna di queste tre aree si diversifica sostanzialmente, tanto da richiedere diverse competenze che potrebbero non essere necessariamente sovrapponibili nella formazione dell’operatore.
Nel primo caso le attività di consulenza strategica riguardano il progetto di piani negoziali, la conduzione di trattative di vendita, d’acquisizione di quote, d’aziende o parti produttive. Sono relative anche alla strutturazione di piani d’avvicendamento e di cambiamento di ruoli e funzioni, ma possono riguardare anche aspetti macrostrategici di envisioning dell’azienda e di orientamento al business.
I modelli di consulenza di direzione si orientano allo sviluppo delle prassi di coordinamento di comando e delega, alla costruzione dei processi di definizione della cultura aziendale, alla costruzione delle politiche di leadership e relazionali che favoriscono la condivisione ed il lavoro di squadra. La progettazione delle politiche di valorizzazione del committent, l’assessment delle funzioni e dei ruoli. Riguardano anche le dinamiche di processo che costruiscono l’Organizational Citizenship Behavior ed il controllo delle leve motivazionali che influenzano il clima aziendale.
Nelle prassi di consulenza organizzativa ci si rivolge all’analisi degli equilibri delle varie aree aziendali, focalizzandosi sulle performance dei vari segmenti e cluster, con l’obiettivo di efficientarne le dinamiche, risolvere problemi di stasi motivazionali come di perdita di capacità di mantenere gli standard qualitativi e i volumi produttivi. Alla base della crescita e del potenziamento organizzativo si valutano le performance di progetto e di analisi dei bisogni formativi, si delineano le performance e la formazione necessari al raggiungimento degli obiettivi.